Ciao, in questo topic vorrei farvi un resoconto delle problematiche e dei risultati ottenuti durante le mie prime prove di
spattroscopia di meteore.
La strumentazione è quella solita per il monitoraggio di meteore con l'aggiunta di un filtro per spettroscopia STAR ANALYZER 100 con 100 linee/mm davanti all'obiettivo da 6 mm.
Le difficoltà incontrate nell'ottenere le riprese e nell'analisi dei dati ottenuti non sono state poche e non sono ancora del
tutto superate, anche se piano piano sto cercando di migliorare la tacnica.
Una delle difficoltà più grandi è lo scarso numero di meteore con la luminosità adeguata per poter essere registrate anche con il filtro, che fino ad oggi ha dato vita ad una frequenza di circa 1 meteora registrata ogni 2 notti.
Fra le meteore registrate non tutte sono risultate analizzabili poichè il filtro produce uno spettro orientato secondo un certo asse. Nel mio caso ho orientato il filtro in modo che lo spettro fosse parallelo all'asse delle X.
Se una meteora ha una traiettoria parallela anch'essa all'asse X, lo spettro risultante risulterà "impastato" pochè
l'immagine della meteora (che si riproduce) alle varie lungheze d'onda si sovrapporrà a quella della lunghezza d'onda
adiacente facendo scomparire così ogni riga.
E' quindi necessario che la traiettoria delle meteore sia il più possibile parallela all'asse Y in modo da avere uno spettro
con linee di emissione ben separate.
Un ulteriore problema è la velocità apparente della meteora che, senza entrare nel detaglio, è prferibile sia bassa.
Una volta che si è registrata la meteora "giusta" si può procedere con l'analisi del suo spettro.
Il problema principale è capire come calibrare lo spettro poichè non si conosce a priori nessuno degli elementi chimici che hanno dato vita alle specifiche linee di emissione che si vedono negli spettri e quindi non sappiamo a quali lunghezze d'onda esse corrispondano.
Per superare questo scoglio la prima strada che ho tentato è stata quella empirica scegliendo una riga e attribuento (più o meno arbitrariamente) ad essa una determinata lunghezza d'onda associata ad uno degli elementi più comuni che di solito risultano presenti in alcuni spettri trovati in rete.
Tale strada sembrava dare buoni risultati, ma non era rigorosa e quindi anche l'attendibilità dei risultati era abbastanza
aleatoria, anche se apparentemente i risultati sembravano coerenti.
A questo punto ho deciso di cercare una strada teoricamente più sicura.
Ho quindi effettuato alcune riprese di alcuni lampioni al Sodio in lontananza. I classici lampioni gialli.
In questo caso la riga più evidente che si registra è appunto quella del Sodio (Na) e quindi da questa immagine si può
stabilire il rapporto di risoluzione (Angstrom/pixel) relativo alla propria configurazione ottica.
Poichè il filtro Star Analyzer 100 produce sul sensore sia l'immagine originale della meteora che il suo spetro ad una certa distaza da essa, e poichè le righe dello spettro sono ad una distanza proporzionale alla reale lunghezza d'onda, misurando la distanza fra l'immagine originale (chiamata ordine 0) e le righe dello spettro (chiamato ordine 1) è quindi possibile ottenere un rapporto di risoluzione (Angstrom/pixel) valido per qualunque immagine ripresa con quella stessa configurazione ottica.
Il valore di risoluzione ottenuto è risultato pari a 77.499 A/px. (Piuttosto basso, ma comunque utile ai nostri scopi).
Questo valore mi è quindi servito per analizzare tutti gli spettri delle meteore.
A questo punto sono stato in grado di calcolare (con una certa approssimazione) la lunghezza d'onda dei picchi registrati nei miei spettri semplicemente misurando la distanza in pixel che separava le linee dall'immagine di ordine 0 e poi moltiplicando tale valore per il rapporto di risoluzione trovato in precedenza.
Si è trattato poi di andare a vedere nella tavola periodica (ed in altre tabelle) quali elementi emettessero a tali lunghezze d'onda o vicino ad esse.
Tutta questa fase è svolta piuttosto comodamente dall'ottimo software AstroSpectrum 100 sviluppato da Ivaldo Cervini.
Anche questo secondo metodo ha sempre una certa componente di discrezionalità nella scelta degli elementi chimici, ma dovrebbe produrre errori inferiori a quelli prodotti usando il primo metodo.
Di seguito mostrerò i risultati dell'analisi di 3 meteore, effettuata usando il lampione come strumento di calibrazione, con i vari errori relativi.
Commenti, opinioni o consigli sono ben accetti ovviamente.
METEORA 1
DATA 20090924 023230 TUMETEORA | Analisi | Meteora 1 CODA |
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METEORA 2
DATA 20090923 223613 TU
METEORA | Analisi |
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METEORA 3
DATA 20090923 223613 TUMETEORA | Analisi |
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