Benvenuto Marco.
Le meteore comuni si disintegrano tra i 110 e i 70 km, secondo un modello che segue una gaussiana, in cui il maggior numero di disintegrazioni per ablazione (attrito) con l'atmosfera avviene intorno agli 85-90 km di quota. Le meteore di origine asteroidale si degradano a quote più basse, fino ai 70 km, mentre quelle con densità minore, derivate da detriti cometari, intorno ai 90-100 km di quota dal suolo. (N.B.) che non rappresenta la distanza in linea d'aria con l'osservatore. La presenza di frammenti o lampi (flare) sono caratteristiche morfologiche tipiche di alcune classi di meteore. Esistono filmati di spettacolari meteore con varie frammentazioni, deflagrazioni, detonazioni, ecc. ma sempre a decine di km dall'osservatore, e sono rari come nel caso del mini-asteroide 2008 TC3! La probabilità che un meteorite colpisca un osservatore è di 1/1.000.000.000, mentre che sia a distanza di 500 m è 1/100.000.000!
Se l'altezza angolare riportata dal suolo (35°-50°) è corretta, allora la reale distanza osservatore-meteora è compresa, considerando un'altezza media di 75 km (media di 70-80 km) tra i 98 e i 130 km! Se consideriamo l'atmosfera terrestra nelle frange più esterne essa si estende fino a 2000 km di distanza dalla superficie, ma il 90% della massa complessiva dell'aria è sotto i 10 km di quota, dal suolo. L'azione di scudo dell'atmosfera è intorno ai 100 km di quota.
Purtroppo, per il giorno 29.09 non ci altre osservazioni visuali, nè registrazioni video utili, in quanto la situazione meteo non era delle migliori, a causa d'una irregolare copertura nuvolosa. E' stata inoltrata una richiesta a tutte le stazioni attive sul territorio nazionale. Da quanto risulta, tra il 29.09 e il 03.10, c'erano diverse manifestazioni folkloristiche attive a Latina, quindi con probabilità l'evento osservato, salvo ulteriori informazioni o video che possono provarne l'origine meteorica, può essere ricondotto a fenomeni locali: petardi, fuochi d'artificio, ecc. Soprattutto i petardi possono avere delle morfologie, dinamiche e variazioni cromatiche "simili" a quelle di origine meteorica. Anche la distanza proposta dall'osservatore è concorde con quest'ultima ipotesi, anche perchè l'apparato visivo umano non è in grado, per questioni fisiologiche, di stimare correttamente distanza oltre i 100-200 m.
Saluti
N.B. Solo quando il meteoroide, cioè il corpo solido, che attraversa l'atmosfera, supera gli strati più esterni e giunge nella troposfera (tra i 0 e i 10 km di quota), fino al suolo, prende il nome di METEORITE (cioè del residuo solido giunto a terra).