ITALIAN METEOR and TLE NETWORK Forum dedicato all'osservazione e lo studio di meteore, bolidi e TLE (Transient Luminous Events). |
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| TLE per qualche informazione in piu' | |
| | Autore | Messaggio |
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Renzo Cabassi
Numero di messaggi : 958 Località : Imola (BO) Data d'iscrizione : 07.01.09
| Titolo: TLE per qualche informazione in piu' Lun Gen 12, 2009 2:06 pm | |
| per maggiori informazioni
SOSO http://www.ciph-soso.net/SOSO/TLE_Transient_Luminous_Events.html
EUROSPRITE (blog news) http://eurosprite.blogspot.com/
ILAN Science Team - Imaging of Lightning And Nocturnal flashes (blog news) http://ilan-tle.blogspot.com/
CIPH-SOSO (blog news non solo TLE) http://ciph-soso.blogspot.com/ | |
| | | Renzo Cabassi
Numero di messaggi : 958 Località : Imola (BO) Data d'iscrizione : 07.01.09
| Titolo: Sprite dalla Repubblica Ceca Mer Feb 18, 2009 10:26 pm | |
| dalla repubblica Ceca una serie di immagini di SPRITE riprese anche da camera "all sky"
http://www.bourky.com/galerie/displayimage.php?pos=-2995 | |
| | | Renzo Cabassi
Numero di messaggi : 958 Località : Imola (BO) Data d'iscrizione : 07.01.09
| Titolo: TLE: PARLIAMONE Dom Mar 29, 2009 8:38 am | |
| Credo sarebbe utile l'apertura di un thread sull'argomento TLE ed in particolar modo sugli SPRITE, che da qualche tempo sono divenuti patrimonio osservativo anche di astrofili italiani, tutti iscritti a questo forum
TLE = Transient Luminous Events I TLE sono una famiglia di fenomeni elettrici ionosferici dalla vita breve o brevissima la cui esistenza, pur se testimoniata da osservazioni casuali già in precedenza, è stata riconosciuta dalla scienza a partire dalla fine degli anni ’80 del secolo scorso. Essi presentano profili d’incertezza ancora assai vasti e, soprattutto, la tipologia di essi non si è ancora fermata e assestata.
Si tratta di un prodotto dell’elettricità generata nell’atmosfera dall’attività temporalesca. Se ne conoscono ormai almeno dodici tipi diversi, ognuno con proprie caratteristiche strutturali per dimensioni, colori ed aspetto, durate e meccanismi generativi. Non tutti sono osservabili nel campo del visibile. Si tratta dei blue jets, quelli che si manifestano a quote più basse (iniziano a 15 km da terra), degli SPRITES (acronimo di Stratospheric/Mesospheric Perturbations Resulting [from] Intense Thunderstorm Electrification), dei blue starters, degli ELVES (acronimo di Emissions of Light and Very Low Frequency Perturbations from Electromagnetic Pulse Sources), degli sprite haloes, dei TROLL (acronimo di Transient Red Optical Luminous Lineament) , degli gnomes, dei pixies, dei blue jets giganti, dei TIGER (acronimo di Transient Ionospheric Glow Emission in Red), degli sprite thunder e dei TLE “accoppiati”.
I TLE dimostrano che lo studio delle manifestazioni elettromagnetiche dell’atmosfera riserva ancora grandi sorprese alla ricerca e alla osservazione con mezzi alla portata di privati e di raggruppamenti non professionistici. Si tratta di un ambito di studio ancora in fase di espansione e che deve essere seguito con la massima attenzione dagli studiosi di LTPA (Luminous Transient Phenomena in Atmosphere). Renzo Cabassi (da una nota di Giuseppe Stilo) CIPH-SOSO | |
| | | Renzo Cabassi
Numero di messaggi : 958 Località : Imola (BO) Data d'iscrizione : 07.01.09
| Titolo: TLE: PARLIAMONE [2] Dom Mar 29, 2009 9:09 am | |
| un po' di storia... "A serendipitous discovery in 1989" (Una serendipitosa scoperta nel 1989)
Charles Thomson Rees Wilson (14 febbraio 1869 – 15 novembre 1959) premio Nobel per la fisica assieme a Arthur Holly Compton nel 1927 per l'invenzione della camera a nebbia. Due anni prima, in un suo scritto (Wilson, C. T. R. (1925), The electric field of a thundercloud and some of its effects, Proceedings of the Physical Society of London) prediceva l'esistenza di un fenomeno di tipo SPRITE. Poco prima di morire precisò: "E ' del tutto possibile che uno scarica tra la parte superiore della nube e la ionosfera sia un normale accompagnamento di un fulmine che si scarica a terra. . . . Molti anni fa, ho osservato ciò che sembravano essere scariche di questo tipo da un 'thunder cloud' sotto l'orizzonte. Questi eventi si diffondevano, a forma di ventaglio lampeggiando. . .e si estendevano fino alla zona di cielo sereno"
6 luglio 1989: il felice incidente John Winckler, esperto di fisica delle aurore all'Università del Minnesota, ed i suoi collaboratori, stavano testando una telecamera ad alta luminosità per calibrarla. In una parte di questi test era previsto che il suo collega, Robert Franz, filmasse stelle e lampi di temporali in lontananza. Rivedendo successivamente il nastro di prova si ritrovarono di fronte a due gigantesche colonne di luce, che torreggiavano sopra un gruppo di alberi. Si resero immediatamente conto di aver osservato qualcosa di inusuale e notevole. Dopo una ricerca in letteratura scientifica si resero conto che avevano registrato quelli che erano stati riportati come "flash di fulmini verso l'alto" che, nel caso specifico, supposero originati da un temporale oltre l'orizzonte. Il giorno dopo la registrazione fecero un'indagine sul terreno ed esclusero ogni altra spiegazione. Dopo la divulgazione di questa notizia il prof. Winckler distribuì il filmato a quei pochi ricercatori che avevano dimostrato un certo interesse.
Il ruolo dello Space Shuttle L'intera faccenda non sarebbe andata molto oltre, se le missioni NASA dello Space Shuttle, iniziate nel 1981, non si fossero orientate tra i tanti esperimenti anche alle registrazioni fotografiche di fulmini, seguendo il suggerimento di O. H. Vaughan Jr. e B. Vonnegut, che era stato proposto già nel 1979 in "Thunderstorm and lightning from space shuttle, Space instrumentation for atmospheric observations" alla conferenza annuale IEEE di El Paso. Si trattava di prendere in considerazione dallo spazio la formazione di temporali notevoli e seguirne gli sviluppi. Il progetto si sviluppò a partire dal 1985, sotto il nome di Mesoscale Lightning Experiment (MLE) e a partire dall'inverno 1989, fino alla primavera 1990 si succedettero tre missioni dello Space Shuttle che procurarono diverse ore di dati utili. Nell'estate del 1990 William Boek, prese un anno sabbatico nel quale lavorò presso la NASA (MSFC) insieme a H. Vaughan Jr. Durante il 1990 ed il 1991, insieme ad altri colleghi analizzarono presso la NASA con un editing VCR i nastri video-registrati, osservando centinaia di lampi durante temporali, cercando gli esempi più interessanti. Presto riuscirono ad indentificare alcuni esempi di quelli allora definiti come "fulmini verso l'alto", rilevati nella stratosfera. Notarono come a velocità normale, la rapidità dell'evento, impedisse la loro reale percezione mentale. Invece muovendo il video a velocità ridotta, poté essere confermata la presenza degli eventi.
Renzo Cabassi (da una nota di Nico Conti] CIPH-SOSO | |
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